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  • Editoriale



    di
    Alessandro Vaccarone


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    Turismo in Italia: scenario, vincoli, opportunità

    2^ PARTE - Gli interventi

    In un settore complesso e variegato come il Turismo è difficile pensare a una impostazione unitaria della formazione.
    Abbiamo dei centri di eccellenza (es. i corsi ICIF basati sull’enogastronomia italiana hanno rinomanza mondiale), ma molto c’è da fare sugli aspetti gestionali e organizzativi, problema comune a quasi tutte le PMI italiane.


    In generale è anche necessaria una verifica seria della validità e dell’efficacia dei corsi in relazione al costo. Come è noto il legame politica-sindacati ha fatto sì che i sindacati abbiano potere di veto sui corsi professionali: questo implica un drenaggio dei finanziamenti da parte dei sindacati, senza che ne derivi un qualche valore aggiunto, col risultato di impoverire le risorse a danno di chi fa i corsi.

    In una situazione con tante negatività è opportuno puntare in modo deciso sui pochi obiettivi che non presentano minori ostacoli e che possono cambiare le regole del gioco: oggi questo è più che mai il ruolo delle tecnologie e dei media emergenti, che consentono di rinnovare il modo di fare comunicazione e marketing.

    In molti paesi il turismo non è promosso al meglio, perché le strategie di marketing non si sono adeguate ai tempi: si confida troppo nella bellezza dei luoghi e nei prezzi bassi, senza considerare che questi messaggi sono comuni a molti paesi, in particolare nell’area mediterranea e non colpiscono più il turista in modo diretto.

    Il turismo moderno si basa invece su tecniche di marketing più aggressive:

    • sistemi di advertising nuovi con un forte impatto sulle persone
    • forte presenza sul web e sugli apparati mobili

    Negli ultimi 10-15 anni il web ha portato una grande rivoluzione nel turismo, col fenomeno della disintermediazione. Per vendere servizi non c’è più bisogno dell’intermediario, la cui presenza in passato era motivata dal controllo del territorio: la struttura turistica e il cliente oggi possono dialogare direttamente via Internet. Questo sarebbe particolarmente positivo per l’Italia, che ha sempre avuto una forte dipendenza dai grandi operatori stranieri per la mancanza di importanti strutture nazionali, come ad esempio le TUI tedesca.

    Per quanto riguarda la conoscenza e l’utilizzo del web, come per l’informatica in generale, l’Italia è in una situazione molto precaria: il mito della cultura umanistica, il contesto scolastico rimasto all’Ottocento, il generale disinteresse per le conoscenze tecniche, le lauree “facili” delle facoltà umanistiche (Fabbriche di Disoccupati), i docenti scarsamente preparati (la demagogia dei politici ha usato la scuola come ammortizzatore sociale) hanno fatto sì che la preparazione media sia molto scarsa e chi ha ruoli decisionali nelle imprese sia impreparato ad utilizzare l’ITC come strumento strategico.

    Però il vantaggio del web, ed ora delle applicazioni su apparati mobili, è la relativa facilità di apprendimento a condizione di avere docenti preparati e con esperienza. Il problema non è trovare dei tecnici (anche se ne abbiamo pochi professionalmente validi), ma formare dei manager che abbiano una visione strategica sull’uso delle applicazioni ITC, sulla comunicazione digitale e sul marketing basato sui media emergenti. Con queste conoscenze bisogna definire delle strategie per condizionare la scelta del turista nel momento della decisione e poi per seguirlo passo passo quando arriva in Italia, in modo che spenda i suoi soldi al meglio, (ovviamente per sé stesso, ma anche per i nostri operatori commerciali).

    Certo i manager del turismo non diventeranno subito i guru dell’ITC, ma almeno sapranno come operare con efficacia e come evitare le solite ingenuità:

    • web e device mobili non devono essere le copie dei depliant
    • è necessario puntare sull’interazione col turista con un approccio “social” e con pubblicità virali
    • non bisogna fare marketing turistico con la logica del libro delle medie o della vecchia guida del Touring: sono utili presentazioni multimediali con poco testo e video in posizione dominante, per il loro impatto emotivo.

    Inoltre il turista moderno non guarda passivamente una lista di offerte caratterizzate da prezzo e stelle degli hotel, ma vuole sapere cosa offrono le località e le strutture alberghiere.

    Quindi è necessario adottare metodologie, che consentano di profilare il cliente a seconda delle esigenze e degli interessi, classificare l’offerta in modo corrispondente e sviluppare applicativi che propongano il match ottimale fra Domanda e Offerta.

    Ovviamente tutto questo risulta vincente se esistono infrastrutture competitive e prezzi ragionevoli.

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